martedì 14 aprile 2009

Le cose che possiedi alla fine ti posseggono

Avrei pensato a fare la spesa, ad accendere il barbeque, ad assicurarmi del buon vino.

Questa pasquetta ho pensato a esplorare. Giusto un oretta in compagnia del leggiadro Giorgio per descrivere un "otto" che collega Tarderia a Zafferana. Si può scegliere tra salite ripide compatte e salite meno ripide più tecniche. Pensavo a grande scoperta, ma era gia tuttò segnato sia nella carta dell'Etna, sia nella Land del Garmin. Suffuru! 

Sistemando le cose da portarmi per fare la doccia da Nino per raggiungere gli amici di sempre per il pranzo, ho scoperto, anzi ho dovuto ammettere a me stesso, che in tutto ciò che faccio ci sono ruote, pedali e vento in faccia.

Ho voluto le scarpe il goretex per l'inverno, il gps per non perdermi, gli occhiali antifog, i copertoni Vertycal, le manopole Ergon (a proposito,che fantasia!) e le ho desiderate non meno di quanto fa il consumatore medio Edward Norton in Fight Club con i prodotti Ikea.
"Le cose che possiedi alla fine ti posseggono" pronuciata dal suo alter ego Tyler Durden (Brad Pitt) dovrei forse ripetermela allo specchio.
Tutto questo però ha trasformato quelli che una volta erano lenti tempi a piedi, veloci e confusi in motorino, infinti in macchina, limitati nell'ora classica di sport, in emozioni, sfide con me stesso e un approccio diverso alla mia città.

Dunque ammetto che la bici mi possiede, ma adesso posseggo la mia vita.


domenica 12 aprile 2009

Exploring Nebrodi II


Io e il fedele Marco ci ritroviamo sempre tra i Nebrodi quando siamo soli. Dalla foto satelittare si nota come il criterio seguito è "forse questa porta lì".


Abbiamo capito meglio la zona e fra 2 settimane, armati di tenda e saccoletto, faremo quello che da tanto volevamo fare: un anello dei Nebrodi XL di due giorni comprendente i laghi Maulazzo, Biviere e Tre Arie, Obelisco Nelson, santuario Tre Vergini, Floresta, Masseria Monte Colla, Caserma Zarbata,...
Inoltre, scoperta carissima a chi come noi soffre di nausea da bitume, abbiamo trovato un alternativa per ridurre l'asfalto che collega il rifugio Tre Arie al cancello Caronie: una discesa serpentineggiante di qualche km.

 
La vista del lago Tre Arie circondato dal verde mi ha trasportato nelle immagini dei cataloghi vacanze svizzeri. L'avevo sempre visto circondato dai colori marrone e giallo dell'estate Siciliana. 
Se questa foto l'avessi trovata nel web non l'avrei mai riconosciuto.

Però se avessi trovato quest'altra, avrei ricordato l'intelligenza di colui il quale si è costruito la casa sul lago che poi magicamente è risultata "dentro il lago".

La Sicilia è anche questo.