sabato 14 marzo 2009

Il Monte Ilice di Giovanni Verga


Inaspettatamente, grazie alla perizia esplorativa del Signore dell'Etna, conosciuto dai mortali come il Peloso, ci ritrovammo su Monte Ilice, 831 m (dal quale inoltre si gode di un ottima vista di Monte Gorna). 


« Tu non sei mai stata a monte Ilice, poverina!... bisognava venire qui in campagna, fra i monti, ove per andare nell'abitazione più vicina bisogna correre per le vigne, saltar fossati, scavalcar muricciuoli, ove non si ode nè rumor di carrozze, nè suon di campane, nè voci di estranei, di gente indifferente. Questa è campagna! »

Giovanni Verga, Storia di una Capinera, 1869.


Sul posto non sapevo che questo monte fosse così caro a Verga, ma queste tre righe sono la trascrizione esatta delle emozioni che abbiamo provato e delle azioni che abbiamo compiuto in sella alle nostre mtb.

mercoledì 4 marzo 2009

Il Santuario Magazzeni e il Monte Crisimo


La mitologia vuole che Polifemo, nella disperata ricerca della sua innamorata Galatea, si ritrovi all'alba sul Monte Crisimo. (http://www.comune.linguaglossa.ct.it/Miti/moderni.htm)

Chissà quanta strada avrà fatto tra le pendici dell'Etna in cerca dell'amore...

Io purtroppo mi ritrovai lissù al tramonto con quell' "uomo" di Scuderi. Niente amore, ma grande amicizia e gran voglia di godere della piena libertà post esami. Niente orari, niente impegni. Va bene uguale. Spero solo di trovare la strada che il mentore Peloso mi mostrò.

Partiamo dal Santuario Magazzeni. Fu eretto dagli abitanti di Sant'Alfio per ringraziare i santi-fratelli tra loro Filadelfo, Cirino e Alfio che a seguito delle preghiere, intervennero arrestando l'eruzione del 1928 prima di distruggere il paese. Anche se niente donne nella loro vite, con la Signora se la sono cavata bene eh?

C'erano dei fantastici raggi di sole che filtravano dal bosco di pini

e alla Ktm di Scuderi è venuta una foto da copertina. Il solito culo. Io che arranco e lui che cala aggressivo.

Al ritorno, dal luogo di partenza si vede il rossore della linguetta di colata che da qualche mese è adagiata sulla parete della Valle del Bove. 
Il Santuario come da buon cane da guardia, osserva minaccioso.




martedì 3 marzo 2009

Pale Blue Dot - Carl Sagan,1994



"Guardate ancora quel puntino. E' qui. E' casa. E' noi. Su di esso, tutti quelli che amate, tutti quelli
di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria
vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche,
così sicure di sè, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di
civiltà, ogni re e suddito, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso,
inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni
"comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì - su un
granello di polvere sospeso dentro ad un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una
vasta arena cosmica. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinchè,
nella gloria ed il trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un punto.
Pensate alle crudeltà senza fine impartite dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti
scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti i loro malintesi, quanto smaniosi
di uccidersi a vicenda, quanto ferventi i loro odii.
Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche
posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il
nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità,
in tutta questa vastitudine, non c'è nessun'indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra
parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è nessun altro posto, per lo
meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Abitare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte.
E' stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse
migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro
minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilita di occuparci più gentilmente l'uno
dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai
conosciuto."